08/02/15
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Scoperto un buco sulla Luna
L'ha individuato una sonda giapponese. Sarà la futura abitazione per gli astronauti?

Potrebbe scorrere in profondità per centinaia di metri creando una cavità molto stabile


MILANO - Hanno trovato un buco sulla Luna e lo hanno
fotografato. È il primo ad essere scoperto dopo anni di ipotesi e
ricerche sulle fotografie raccolte in quasi mezzo secolo di
esplorazioni spaziali. A riuscirci è stata la sonda giapponese Kaguya
che per due anni, e sino al giugno scorso, ha ripreso in continuazione
mari e valli seleniche. Un apposito team di planetologi della Jaxa,
l’agenzia spaziale nipponica, era al lavoro proprio con questo fine:
trovare buchi lunari. E ci sono riusciti aprendo un interessante
panorama di possibilità per quanto riguarda i piani della
colonizzazione di cui si parla sempre più insistentemente.


LE IPOTESI - Il buco è stato identificato in un’area vulcanica
vicino alle colline «Marius Hills» e ha un diametro di 65 metri.
Junichi Haruyama, il leader del gruppo di ricercatori, ha spiegato che
potrebbe scorrere in profondità per centinaia di metri creando una
cavità molto stabile. Come si sia formato non è ben chiaro. Potrebbe
essere stato generato in seguito a un’eruzione vulcanica nelle prime
epoche della formazione del corpo celeste. Nei processi di
raffreddamento della lava si generano situazioni del genere. Oppure si
ipotizza che possa essere un buco che dalle profondità lunari
permetteva la fuoriuscita della lava miliardi di anni fa. Comunque sia
l’origine, il buco c’è ed ora si vuol capire bene le sue
caratteristiche. Per questa ragione la sonda americana Lunar
Reconnaissance Orbiter della Nasa, da poco arrivata in orbita, punterà
i suoi obiettivi per tracciarne con maggior dettaglio (dieci volte
superiore) un identikit. Ma nel frattempo si metterà alla ricerca anche
di altri possibili buchi esistenti in regioni diverse della superficie.











FUTURA RESIDENZA? - Questo interesse, oltre ad essere legato
alla decifrazione della geologia lunare e alle caratteristiche del
sottosuolo, mira già ad un’importante applicazione. Quella di
trasformare questi buchi in residenze per gli astronauti nella colonia
lunare a cui si sta pensando. Sulla Luna c’è il problema delle
radiazioni dalle quali gli esploratori dovranno difendersi. Per
risolvere questo problema che condiziona i futuri sviluppi
dell’esplorazione ci sono tre possibilità. Una è quella di costruire
unità di abitazione con materiali e sistemi in grado di schermare la
pioggia di radiazioni cosmiche che costituiscono un grave pericolo alla
salute umana. La seconda ipotesi è quella di ricoprire le unità di
abitazione di uno strato di regolite, che è il materiale della
superficie, il quale funziona da schermo. La terza è di scovare caverne
lunari nelle quali abitare. In questo caso il basalto della struttura
geologica lunare è efficacissimo nella protezione. Ecco perché si
cercano i buchi come quello finalmente trovato. Le successive indagini
ci diranno se la via delle caverne è davvero la soluzione vincente.
Intanto le abbiamo trovate e questo è un punto di partenza concreto
importante che materializza una possibilità in passato soltanto
teorizzata.



Giovanni Caprara


23 ottobre 2009

Fonte




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